mercoledì 28 ottobre 2009

E adesso passiamo alle buone notizie.

La Gabanelli avrebbe detto: e adesso passiamo alle buone notizie.
Io non sono la Gabanelli ma il fatto che Rutelli abbia manifestato l’intenzione di abbandonare il PD è indubbiamente una buona notizia.
Er piacione ha detto che “bisogna tracciare un percorso diverso, mettendo insieme persone diverse”.
Se, come sembra, è destinato ad approdare tra le fila dell’UDC c’è da augurarsi che il percorso non lo faccia da solo ma si porti dietro un bel po’ di gente, magari la Binetti e qualche altro personaggio in cerca di poltrone.
Intanto il popolo della sinistra ha scelto il nuovo segretario: Bersani.
Una scelta all’insegna del rinnovamento, incominciando dallo slogan “cambia l’Italia” che, a quanto pare, si è dimostrato vincente.
Ad aiutare il delfino di baffetto D’alema in questa difficile missione di cambiamento erano dei volti assolutamente nuovi per la gente di sinistra: Giusy la Ganga, ex socialista, candidato in Piemonte, Bassolino e Agazio Loriero.
Come dire il …nuovo che avanza.
Io, da buon infiltrato, ho preferito Marino,votandolo due volte nello stesso seggio e portandomi a casa la mitica molletta verde: ci attaccherò i calzini fucsia, nella speranza che ci possa scappare un servizio per quelli di canale 5.
A scappare, rifugiandosi in un convento, è stato Marrazzo, il governatore della regione Lazio, vittima dei suoi gusti sessuali e di tre delinquenti in divisa.
La vicenda è stata analizzata a reti unificate dalla premiata ditta Vespa&Vinci con annessi servizi sul mondo dei trans e l’intervento di “colleghi di sventure”.
Commovente l’intervento di Mele, l’ex esponente dell’Udc protagonista qualche tempo fa di un festino a luci rosse.
Marrazzo si è dimesso da governatore e ha detto addio alla politica.
Il presidente del consiglio che le puttane, pardon le escort, se le portava a palazzo Grazioli, è intervenuto invece durante la puntata di Ballarò con il solito affondo contro i giudici comunisti, i giornalisti comunisti e la tv pubblica comunista “L'anomalia italiana non è Silvio Berlusconi, ma sono i pm e i giudici comunisti di Milano che da quando Berlusconi è sceso in politica lo hanno aggredito in tutti i modi. I pm sono la vera opposizione nel nostro Paese”.
L’ira funesta dell’inquilino di Arcore era rivolta contro l’ennesima sentenza di condanna rimediata in appello dall’avvocato inglese David Mills, accusato dai giudici (comunisti) di corruzione in atti giudiziari.
A corromperlo con 600.000 euro, secondo i giudici (comunisti), sarebbe stato proprio l’attuale presidente del consiglio, il quale, c'è da scommettere, non godrà dell’attenzione della premiata ditta Vespa&Vinci a meno di clamorosi sviluppi in Cassazione.


T.

PS
Buonanotte,Italia.

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