venerdì 17 dicembre 2010

Un uomo e tre pagliacci.

Ho visto le immagini della manifestazione di giorno 14 e la memoria è ritornata ai giorni di Genova.
L’assalto al furgone della Guardia di Finanza sembrava il remake dell’assalto alla camionetta dalla quale partì il colpo che uccise Giuliani, questa volta per fortuna è andata diversamente, ma poteva succedere.
Se dalla pistola del finanziere pestato e buttato a terra fosse partito un colpo staremmo qui a raccontare un'altra storia.
Non è successo ma poteva succedere.
E se fosse successo mi chiedo se i tre ragazzi che stasera sono saliti sul pulpito della messa mediatica officiata da Santoro ad impartire la loro lezione di pseudo sociologia avrebbero avuto il coraggio di usare le stesse parole.
Mi chiedo se avrebbero avuto la dignità di non distinguere tra chi ha il sacrosanto diritto di manifestare e chi alle manifestazioni ci va con corredo di casco, scudo e molotov al seguito.
Mi chiedo quale valore abbiano per questa gente termini quali Stato, Istituzione, Governo,Parlamento.
Sapete benissimo come la penso su chi in questi anni ha governato il nostro paese, ma non accetterò mai che si possa anche velatamente giustificare chi non ha rispetto per la vita altrui.
Chi si riempie la bocca parlando di libertà e democrazia nascondendosi dietro una sciarpa e dimostrandosi, nei fatti, un delinquente, merita di essere chiamato con il suo nome, delinquente, appunto.
Se si giustifica la violenza si calpesta la democrazia.
E’ quello che hanno fatto i tre idioti che si sono affacciati dalla tribuna di Santoro.
Hanno giocato con le parole, privi della dignità e del coraggio necessari per rispondere in maniera diretta a chi chiedeva se giustificavano le scene di guerriglia andate in onda.
Ma lo hanno fatto.
Sono riusciti, per la prima volta negli ultimi dieci anni, a farmi sopportare Casini per più di 60 secondi.
Un dramma.
Al pari della sceneggiata di Di Pietro.
Abbiamo un governo di mascalzoni ed una opposizione di Venusiani, che di fronte alle scene di guerra andate in onda in mondo visione non sa fare di meglio che sollevare il dubbio degli infiltrati tra i manifestanti.
Poi magari si chiedono perché sono condannati a non governare per i prossimi venti anni.
Venti milioni di euro di danni, decine di feriti , qualche (per fortuna) …non morto e tutti i fermati immediatamente scarcerati.
Una di questi non ha nemmeno aspettato di uscire dal Tribunale per prendere a schiaffi un poliziotto.
Sono giunto alla conclusione che tutti gli operai che in questi mesi sono stati e continuano a stare sui tetti sono degli idioti, non hanno capito nulla.
Non è protestando in maniera pacifica e civile che si riescono a far valere i propri diritti.
“Sono due anni che il governo non ci ascolta” diceva stasera lo studente -solone ergo mettiamoci un casco prendiamo una molotov e andiamo a fare i rivoluzionari…… con i soldi di papà.
Se ci scappa il morto pazienza.
Se è uno “studente” diventerà un eroe, se è uno di quelli “che difendono la compravendita dei voti” (sic) magari si guadagna uno striscione come quelli che hanno accompagnato i morti di Nassirya.
Un uomo, un solo uomo e la sua idea di non violenza, hanno sconfitto un intero esercito liberando un paese.
Lui era Ghandi e mi chiedo se quei tre pagliacci ne hanno sentito parlare.

T.

lunedì 4 ottobre 2010

S.P.Q.R.

I ministri devono tenere «un comportamento sempre e doverosamente istituzionale».

A sostenerlo è il nostro Presidente del Consiglio, intervenuto dopo le polemiche scatenate dal ministro Bossi che ha dato la sua personalissima interpretazione dello storico S.P.Q.R. ossia “ sono porci questi romani”.
Per una volta ha ragione Ilvio: i ministri della Repubblica, eletti e pagati da tutti noi, devono tenere un comportamento istituzionale.
Ovviamente il premier, godendo della totale immunità, è legittimato a portarsi a palazzo Grazioli le escort che più gli aggradano, raccontare barzellette, con annessa bestemmia, sugli ebrei e Rosy Bindi, definire la magistratura un’associazione a delinquere, sollecitare una commissione d’inchiesta ecc ecc .
Lui è il premier, appunto, ed in quanto tale gli va riconosciuto come minimo il diritto alla “ contestualizzazione della bestemmia”, a sostenerlo è Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.
Per la serie “lassù qualcuno lo ama”.
Ironia a parte, l’ennesima uscita di Bossi, preceduta, qualche settimana fa, dall’indice medio rivolto ai giornalisti , è l’ennesima, ulteriore, conferma del livello della nostra classe politica.
Da mesi impegnati a discutere dell’appartamento monegasco dei “tulliano’s”, tra smentite, dossier, video messaggi e campagne giornalistiche monotematiche, registriamo la pochezza di una classe politica inconsistente, la cui unica qualità sembra essere l’accattonaggio della poltrona in vista di future elezioni, mentre il paese è totalmente privo di una politica economica che vada al di là dei consueti e vuoti proclami, tanto che la stessa Marcegaglia,alla quale non si può dare certo della comunista, ha detto chiaramente che la pazienza degli imprenditori si è esaurita.
Una enorme faglia tra il paese reale e quello mediatico è sotto gli occhi di tutti ma,purtroppo, è vista da pochi.
L’unico ministro che in questi mesi merita rispetto per il suo istituzionale silenzio è quello dello sviluppo economico, non foss’altro perché è l’unico ministro che …non è stato ancora nominato.
Un paese che cerca di uscire da una crisi planetaria, con un tasso di disoccupazione tra i giovani altissimo ed un potere di acquisto dei salari massacrato, non ha un ministro per lo sviluppo economico ma un premier che ne assume l’interim e racconta barzellette
Mi dicono che alla fine… “habemus ministro”, mentre scrivo è arrivato la lieta novella della nomina di Romani che ha appena giurato nelle mani di Napolitano.
Ci auguriamo per il bene del paese che il neo ministro abbia una casa di proprietà e, soprattutto, sia consapevole della sua provenienza.
Incassata la fiducia dai due rami (secchi) del parlamento si va avanti, tra un acquisto e l’altro di deputati, e la minaccia, sempre incombente, di nuove elezioni.
Intanto il paese reale affonda nell’incoerenza di un sistema che costringe un pensionato a sopravvivere con 500 € al mese e liquida ad un banchiere 40 milioni di buonuscita.
Solo il “gossip” sembra poter alleviare le sofferenze dell’italico popolo.
E gli argomenti non mancano di certo.
Si va dall’ennesimo scandalo per riclicaggio che ha coinvolto i vertici dello Ior , subito ricevuti dal Santo Padre, alla scuola di Adrio trasformata in un bazar di simboli leghisti; dall’arresto dell’ex arbitro Moreno, pizzicato con 6 kg di droga nelle mutande, alla caduta del mito di “micioman Corona” “nominato” dal suo ex ..ragazzo Lele Mora.
E che dire del tentativo di attentato subito da Maurizio Belpietro direttore di Libero?
L’’intrepido direttore non ha perso tempo a dettare, quasi in diretta, i titoli della notizia alla redazione del suo giornale, paragonando, qualche giorno dopo, la sua vita blindata a quella di Saviano.
Esilarante accostamento.
Non foss’altro perchè lo scrittore napoletano è stato condannato a morte dalla camorra per le sue denuncie mentre il nostro direttore “è stato salvato” da un poliziotto che a quanto pare non è nuovo ad imprese del genere, avendo già sventato un analogo attentato contro l’allora procuratore di Milano D’Ambrosio.
Allora come oggi nessun testimone ha visto il fantomatico attentatore tranne, ovviamente, l’intrepido poliziotto.
Tra un gossip e l’altro venne sera, si fece notte e verrà l’alba di un nuovo giorno per il pensionato italico e le sue 500 € mensili.
L’unico vero, intrepido, eroe di questa nostra italietta.
Cosimo Damiano Nardelli, 38 anni, laureato in economia e commercio, invece, non ce l’ha fatta a reggere la luce di un giorno sempre uguale, l’ennesimo, da precario senza futuro.
Licenziato dal call center dove lavorava, ha deciso di farla finita buttandosi dal treno su cui viaggiava.
Ai tanti, troppi, Nardelli di questo paese di veline e politicanti vada il nostro inutile ma sincero pensiero serale.

T.

lunedì 13 settembre 2010

Il beduino e i suoi degni compari.


Nell’antica Persia, una donna, Sakineh, attende di essere lapidata, perché
accusata di adulterio e concorso nell’omicidio del marito.
Questa volta
nemmeno il corano, che non prevede la lapidazione, può essere invocato come
alibi da usare strumentalmente per “giustificare” la barbarie di un paese che
vive sprofondato nel medio evo prossimo futuro, ma…aspira a dotarsi
dell’atomica.
In quella che fu l’antica Roma, invece,un beduino assurto al
rango di colonnello, viene accolto con tutti gli onori che si addicono ad un
capo di stato, mentre il nostro capo di stato non viene nemmeno avvertito della
visita del beduino e gli italiani si vedono costretti a sorbirsi l’invito a
convertirsi all’islam.
Frattini, uno che non ha mai nulla da dire oltre
l’ovvio, si scusa per la…dimenticanza.
In tema di scuse, che non
arriveranno, magari sarebbe il caso di pretendere quelle dell’osannato beduino
visto che, proprio oggi, un peschereccio italiano è stato mitragliato da una
motovedetta libica mentre era impegnato in una battuta di pesca nel golfo della
Sirte, cioè in acque internazionali.
Siamo stati noi stati noi a fornire ai
libici la motovedetta che ha sparato sui nostri pescatori, a bordo vi era anche
un nostro ufficiale della Guardia di Finanza, con funzioni di osservatore.
Non abbiamo dubbi sul fatto che abbia osservato, al pari di tutti gli
italiani, i fori dei proiettili libici.
Tra i pochi felici per le
esternazioni del colonnello, venuto in realtà a batter cassa chiedendo 5
miliardi l’anno all’Europa per fermare le ondate di migranti, il ragazzo di una
delle 500 hostess che lo hanno incontrato, il quale, raggiante, ha dichiarato
all’amata “ finalmente ti sei coperta, prima per strada ti guardavano tutti”.
I miracoli accadono ogni tanto, mentre gli idioti continuano a riprodursi
sempre.
Sull’argomento il premier ovviamente non si è espresso ma in molti
giurano che sia stato colto da improvvisa rabbia al pensiero che lui per una
sola mignotta, pardon hostess, ha rischiato il pubblico ludibrio.
Chi invece
per una volta lo ha subito il pubblico ludibrio (degli onesti) è stato Marcello
Dell’Utri, senatore della Repubblica italiana nonché condannato per fatti di
mafia, costretto, giorni fa, ad abbandonare la presentazione dei presunti diari
di Mussolini in suo possesso: “Altro che in galera, devi essere appeso per i
piedi», «Sei un mafioso, vergognati», «Uno solo dovete portare dentro e lo
sapete. Uno solo, lui», «Fuori la mafia dallo Stato», «Devi andare in carcere»
alcune delle accuse rivolte a Dell'Utri da un centinaio di persone.
E’
successo a Como, lontano anni luce dalla Trinacria.
Si è trattato,
probabilmente, di facinorosi comunisti sobillati dai soliti giudici dello stesso
colore.
Gli stessi giudici ai quali il nostro presidente del consiglio in
visita in Russia non ha lesinato i consueti apprezzamenti.
Robetta da nulla:
il capo del governo italiano va a trovare il suo “compagno di merende” con il
colbacco e davanti ai microfoni di mezzo mondo delegittima la magistratura del
suo paese.
Quando si dice politica internazionale di alto profilo, altro che
le dichiarazioni di quel piacione di “frattoFrantini”.
Poi ritornato sul
suolo natio, di fronte alla sconfitta della sua squadra, se ne esce con una
“perla” che non ha precedenti: anche i giudici sportivi sono comunisti.
Nessuno scandalo, nessuna critica, nessun …pudore, nel paese dove tutto è
concesso.
Deve averlo pensato anche il sette volte presidente del consiglio
e prescritto per mafia Andreotti, quando ha affermato che Giorgio Ambrosoli,
fatto ammazzare da Sindona e dai suoi amici mafiosi, se l’è andata a cercare.
Ha rettificato il pio Giulio, ma avrebbe potuto benissimo farne a meno e
tacere perché il nostro è un paese che non ha memoria e non merita eroi ma solo
comparse.

venerdì 6 agosto 2010

Succede ad agosto.

Finì. E’ finita.
La lunga luna di fiele tra “l’amato Ilvio” e Gianfrancuzzo è giunta al capolinea.
Stufo di essere trattato come un qualunque dipendente “dell’azienda Italia” Gianfrancuzzo ha detto basta,ha fatto la conta dei pretoriani rimasti ed è salito sull’Aventino.
Peccato non abbia avuto il coraggio di andare fino in fondo limitandosi ad astenersi sul voto di fiducia a Caliendo, in ogni caso lo scossone è stato forte, l’esecutivo ha avvertito il colpo, tanto che si parla di elezioni anticipate.
Gli italiani, quelli che non hanno spento i neuroni in favore di televendite e veline, sperano.
“Fini? Non conta nulla, vale 1,5 %,” ed ancora “sono solo 4 gatti”, queste le famose previsioni del “presidente veggente”. I gatti, tra deputati e senatori, sono 44 e c’è da giurare che la famosa filastrocca è stata il tormentone notturno di Ilvio&co.
Il busillibus a questo punto è vedere se si tratta o meno di una tempesta d’agosto, se, in altri termini, Gianfrancuzzo, che pure in questi mesi si è riempito la bocca con legalitè e honnêteté, si è davvero stancato di turarsi il naso di fronte alle continue porcate dell’esecutivo. Vedremo.
E l’opposizione vi starete chiedendo che fa? Quello che sa fare meglio: nulla.
Tra rivoli, correnti e torrentelli è il solito “tutti contro tutti”.
L’unica nota stonata di questo felice agosto è vedere le facce di gente come Casini, Rutelli e gli altri professionisti della poltrona brigare per avere un posto al sole.
L’impressione è quella delle iene che litigano per l’osso da spolpare.
Sedersi sulla riva del fiume ed aspettare che giunga settembre con……con i suoi venti di pioggia sembra l’unica cosa da fare.
T.

mercoledì 14 luglio 2010

Cesare è contento.

Ma forse sarebbe il caso di intitolare queste righe …4
pensionati sfigati.
Secondo il premier infatti i componenti della P3,
associazione segreta su cui stanno indagando i pm di Roma, sarebbero appunto
degli innocui vecchietti.
A differenza però degli italici pensionati, il
faccendiere Carboni Flavio, il senatore Dell’Utri Marcello il coordinatore
nazionale del Pdl Verdini Denis, non passavano le loro giornate a sfidarsi in
interminabili partite a bocce ma, pensano i giudici ed i carabinieri che hanno
redatto una corposa informativa, tramavano per cercare di corrompere i giudici
della Corte Costituzionale, chiamati a pronunciarsi sul lodo Alfano e i giudici
fiorentini impegnati nell’inchiesta sul G8
Robetta da pensionati, appunto.
Ha ragione Ilvio, che nelle intercettazioni viene chiamato “Cesare”, ad
essere contento, perché tra qualche giorno, una volta approvato il ddl sulle
intercettazioni, simili empietà mediatiche non potranno più verificarsi e
finalmente si potrà dedicare anima e core all’italia e agli italiani facendo
dissolvere le nebbie provocate dal “clima giacobino nel quale alcuni cercano di
far piombare il paese”
Il governo, ha detto “Cesarilvio” ha cuore
l’interesse dei cittadini, i quali, dal canto loro ricambiano con affetto tanto
da aver pagato, sia pure inconsapevolmente attraverso i servizi segreti e la
cricca di Anemone, l’appartamento dell’ex ministro Scajola.
Quando si dice
la …reciprocità dei sentimenti.
Intanto va rilevato che Scajola ha fatto
scuola il suo esempio infatti è stato seguito dal sottosegretario Cosentino,
dimessosi in queste ore,sul quale, è bene ricordarlo, pende una richiesta di
arresto.
Un faccendiere in carcere,un senatore della Repubblica condannato
in appello per mafia, un ministro dimissionario ma baciato dalla fortuna (non
capita tutti i giorni di ricevere in regalo un appartamento con vista colosseo),
un sottosegretario anch’egli dimissionario che alcuni vorrebbero arrestare, un
paio di magistrati ed il coordinatore nazionale del Pdl tutti indagati dai
soliti giudici comunisti ed un popolo, l’ovitalico popolo, in tutt’altre
faccende affaccendato, che sembra aver definitivamente smarrito quel “minimo
etico” di cui parla Felice Lima, uomo e magistrato d’altri tempi.
Questi
figuri sono ancora oggi al governo, vanno in tv ad accampare pseudo scuse, a
blaterare di privacy, di complotti da parte della magistratura ed altre amenità
del genere.
Questi figuri stanno “consumando l’anima di un popolo”
Ha
ragione Cesare ad essere contento.
T.

domenica 27 giugno 2010

Il gioco delle tre carte.

A Catania , a fera o luni (alla fiera del lunedì), un tempo
mercatino dei catanesi oggi appannaggio dei cinesi, vi era un signore molto
distinto, indiscusso maestro nell’antico gioco delle tre carte e dei campanelli.
Con la collaborazione di alcuni complici ripuliva i tonti che pensavano di
aver indovinato la posizione di una delle tre carte, accarezzando il miraggio
d’intascare le 50.000 £ che sventolavano sotto il loro naso.
Un gioco di
abilità indubbiamente ma, al tempo stesso, una palese truffa: la carta infatti
veniva spostata all’ultimo secondo approfittando di un attimo di distrazione del
tonto.
In questi mesi ho avuto la sensazione che quel distinto signore si
sia trasferito a Palazzo Chigi e si diverta ogni santo giorno a prendere per i
fondelli i milioni di tonti che abitano lo stivale.
Ha affinato la tecnica,
sostituendo carte e campanelli con proclami televisivi, idioti incravattati,
trasformati in megafoni umani, direttori compiacenti e scodinzolanti, tuttologi
del nulla quotidiano; insomma una pletora di gentucola pronta a negare il
sorgere del sole pur di compiacere il loro imbonitore e svolgere diligentemente
il ruolo di complice nel gioco delle tre carte
Ed i tonti vi starete
chiedendo voi? Quelli sono sempre più ...frastornati e contenti.
Sottoposti
al quotidiano bombardamento mediatico che vuole l’Italia felice, la crisi una
invenzione dei soliti giornalisti di sinistra e la manovra finanziaria un
toccasana necessario, continuano a pensare…. di poter intascare le vecchie 50000
£
Il milione di connazionali scesi in piazza? I soliti operai comunisti
presi in affitto per l’occasione dalla CGIL
Palermo sommersa dai rifiuti? A
Napoli sono miracolosamente scomparsi.
Il servizio sul cioccolato andato in
onda su Rai 2 mentre gli aquilani protestavano? Siamo stanchi di questi
terremotati che non si accontentano di vivere nelle ville messe a disposizione
del premier
La manovra finanziaria? Necessaria, sennò ci finisce come la
Grecia.
Provo ad immaginare le risposte di chi ha votato quest’esecutivo e
mi rendo conto di non avere sufficiente fantasia.
Non riesco proprio ad
immaginare una persona di media intelligenza capace di rimanere indifferente di
fronte allo stillicidio quotidiano di porcate fatto in nome di questo o
qull’interesse degli italiani, ma palesemente finalizzate a tutelare il
tornaconto di una solo: il nostro beneamato conducator e la sua corte di nani e
ballerini.
Per cercare di giustificare la distruzione dell’unico vero
strumento utile per la lotta alla criminalità, si va in tv a fare la gara a chi
le spara più grosse: siamo tutti intercettati, occorre tutelare la privacy, e
giù cifre quasi sempre senza riscontro alcuno.
Bisogna evitare che qualcuno
possa registrare anche le proprie conversazioni, certi disdicevoli inconvenienti
occorsi al premier non devono assolutamente capitare ai suoi fedeli sudditi.
Ecco pronto quindi l’emendamento “D’Addario” che vieta, appunto, di
registrare anche le proprie conversazioni.
Il lavoratore che di fronte alle
proposte oscene del suo datore pensa di registrare il tutto magari per usarlo in
un aula di tribunale è avvertito.
Geniale.
Come la manovra finanziaria,
vera evoluzione governativa del famoso gioco delle tre carte.
Il trucco c’è
ma non si vede e questo basta agli idioti per illudersi di poter vincere.
Poco importa che a pagare saranno sempre i soliti noti, non significa nulla
se persino Formigoni, che comunista non è, ha avuto parole durissime sui tagli
previsti dalla finanziaria.
Il governo, come promesso, non metterà le mani
in tasca agli italiani.
Lo faranno regioni e comuni, ormai al collasso,
magari introducendo l’Imu, imposta municipale unica.
Pensate che il sindaco
di qualsiasi comune riuscirà a far capire ai propri concittadini che la colpa è
del federalismo fiscale e dei tagli voluti dal governo? Ne dubito.
Se così
non fosse non si spiega la ragione della mancata indignazione popolare per la
nomina di un nuovo ministro che costa agli italiani un milione di euro all’anno
per non fare….. nulla.
Brancher, già il nome, se si tolgono due consonanti,
dovrebbe far riflettere gli italiani, il giorno dopo la sua nomina ha avuto la
sgradita sorpresa di leggere le dichiarazioni di Bossi che non erano certo
d’incoraggiamento “C'è un solo ministro per il federalismo e sono io”.
Qual
è stato il primo pensiero del “ministro inesistente”? Avvalersi del legittimo
impedimento per non essere processato per ricettazione nel processo Antonveneta.
Doveva riorganizzare il ministero e quindi non aveva tempo per farsi
processare con un normale cittadino.
Gli è stato fatto notare, dal
Quirinale, che non c’era nessun ministero da organizzare essendo lui un ministro
senza portafogli.
Pronta la replica al Tg3 “indecente, non si è mai visto,
si vede che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prende con me”
Esilarante se non fosse, appunto, indecente.
Come la prestazione della
nostra nazionale uscita con infamia dal mondiale sudafricano caratterizzato
dalle vuvuzelas, trombette che riproducono il tipico ronzio delle zanzare con un
effetto talmente fastidioso da far dimenticare, anche se per pochi attimi, il
commento di Bagni che ha accompagnato le telecronache dei nostri “cavalieri
della vergogna”.
Per fortuna che è arrivata l’estate e si avvicinano le
ferie.
Ma anche per godere delle ferie occorre l’aiuto della dea bendata.
Prendete quella avvenente signora bionda, la quale, assunta nel mese di
giugno alla regione lazio sta trascorrendo le ferie (non maturate) in compagnia
del nostro presidente, anch’egli in ferie al ..G8, come non considerarla
fortunata?
A proposito della dea bendata, ho la sensazione che prediliga gli
uomini di governo più che la classe operaia, perché fino ad oggi non ho mai
sentito di un operaio che a sua insaputa ha ricevuto in regalo un appartamento
con vista colosseo.
C’è chi, però, pur essendo un uomo di governo, sebbene
solo della nostra amata isola, si è visto regalare uno scoop giornalistico che
lo vuole indagato per mafia e chi come Dell’Utri in questi giorni aspetta una
sentenza sempre per mafia.
Aspettiamo anche noi.
T.

martedì 23 marzo 2010

Correva l'anno...

18 marzo 2013.La fine del mondo profetizzata dai maya è solo un lontano e
sbiadito ricordo, come il film che la enfatizzava..Il 21 dicembre 2012 è stato
da tempo superato senza la prevista catastrofe.I maya si sono sbagliati.Lui
invece no.Il 18 marzo 2010 aveva predetto la sconfitta di mafia, ‘ndrangheta e
camorra in soli tre anni: (AGI) - Napoli, 18 mar. - "In tre anni sconfiggeremo
la mafia, la camorra e la 'ndrangheta'". Lo ha affermato Silvio Berlusconi in un
comizio a Napoli. "Lo Stato e' tornato ad essere lo Stato", dice il premier
ricordando i risultati del governo contro la criminalita'.A ricordare oggi alla
nazione le straordinarie doti divinatorie dell’attuale presidente della
Repubblica Berlusconi Silvio è il nuovo ministro dell’interno Matteo Messina
Denaro.Il capo del Viminale nella consueta rubrica quotidiana del Tg 1 di Emilio
Fede dedicata alla lotta all’immigrazione clandestina ha voluto rendere un
doveroso omaggio al presidente della Repubblica ricordando gli straordinari
successi conseguiti negli due anni sul fronte della criminalità organizzata con
la cattura di pericolosissimi latitanti come Antonio Di Pietro, Luigi De
Magistris, Michele Santoro, Marco Travaglio, solo per citarne alcuni.Il Ministro
dell’Interno nelle due ore del suo breve appuntamento quotidiano ha, inoltre,
più volte sottolineato come alla base di tali risultati vi sia la fondamentale
opera di revisione portata avanti con coraggio dall’attuale esecutivo-
presidenziale, capace di farsi interprete delle reali esigenze del paese ed in
grado finalmente di fare emergere la Verità dopo anni d’intollerabile
oscurantismo.Il ministro dell’interno ha continuato rivendicando con orgoglio la
riabilitazione di coloro che con le loro battaglie hanno scritto la storia di
questo paese riuscendo finalmente a svelare quello che è stato il più grande
inganno degli ultimi decenni: l’esistenza della mafiaBattaglie troppo a lungo
definite stragi da quanti con colpevole pessimismo e miopia si ostinavano a non
capire, a ricordare i Falcone, i Borsellino, i Livatino, taroccatori di
professione, occulti ingannatori delle menti e delle coscienze dell’ovitalico
popolo, oggi finalmente libero di ascoltare il Verbo mediaticoIl Ministro ha
ricordato con malcelata soddisfazione l’oceanica partecipazione virtual-popolare
alla Giornata dell’Amore che ha reso finalmente omaggio ai Senatori della Nuova
Repubblica: Riina, Provenzano, Santapaola, troppo a lungo derisi ed additati
come spietati mostri ed oggi finalmente riabilitati.Matteo Messina Denaro ,
infine, ha rassicurato i milioni di telespettatori facendo anche lui una piccola
profezia: entro il 31 dicembre di quest’anno saranno definitivamente sterminate
le ultime sacche di resistenza, l’alba del 2010 splenderà su un paese libero
finalmente dal cancro della magistratura.


T.

sabato 6 febbraio 2010

La legge …dell’ex

Io alla Camera ho votato contro e poi sono uscito dall' Aula perché molti reati si prescriveranno in corso d' opera».

Così parlò Edmondo Cirielli, padre dell’omonima legge, subito dopo averla ….sconfessata.
A ringraziare, invece, saranno i mafiosi, se Angelino non manterrà la promessa di “ fare di tutto per rimediare”.
Si, perché la ex Cirielli, che ha avuto tra i beneficiari gente del calibro di Previti e Tanzi, oltre a ridurre i tempi di prescrizione per “reatucoli” quali l’usura, la bancarotta, la truffa, l’aggiotaggio ecc. ha aumentato le pene per i reati di associazione mafiosa ed usura.
Solo che i soloni dello studio “Ghedini&associati” non avevano previsto che così facendo, se la pena è superiore a 24 anni, la competenza, passa dal Tribunale alla Corte d’Assise, come confermato proprio in questi giorni dalla Corte di Cassazione.
Risultato: centinaia di procedimenti per associazione mafiosa a rischio ed Angelino che si affanna a dichiarare “ faremo di tutto per evitare che ci possano essere conseguenze negative”.
Noi aspettiamo.
Insieme ai cittadini dell’Aquila, i quali ricordano quel 14 agosto del 2009 quando l’attuale responsabile della Protezione Civile, nonché futuro ministro, Guido Bertolaso, alla domanda su cosa si sarebbe potuto fare per evitare quelle morti, rispose: "parlerò il 31 dicembre nel momento in cui vi saluterò, dirò tutto ciò che penso anche su questo argomento. Oggi ritengo che non sia ancora opportuno. Anche perché voglio che lo sappiano tutti. Su ventiquattro ore al giorno ci penso ogni minuto."
Il 31 dicembre è passato da un po’ ed i saluti, probabilmente, arriveranno prima delle risposte.
E’ arrivato invece un Decreto Legge del 30 Dicembre 2009 che ha privatizzato la…Protezione Civile, trasformandola in una s.pa.
Dopo l’acqua si privatizzano anche i disastri e le emergenze, per l’aria probabilmente si staranno attrezzando.
Registriamo intanto la scomparsa dei terremotati dell’Aquila e degli alluvionati di Messina dai principali mezzi d’informazione.
Sarebbe bello pensare che tale scomparsa sia dovuta alla normalizzazione delle relative vicende, ma, non essendo stato ne a L’Aquila ne a Giampilieri, ed essendo i media occupati con il problema ben più grave della mancata partecipazione di Morgan a San Remo,probabilmente sarò costretto a convivere con tale sibillino dubbio che fa il paio con la domanda: che fine ha fatto il Decreto legge che avrebbe dovuto stanziare 1.000.000.000,00 € per mettere in sicurezza le zone del messinese colpite dall’alluvione?
Sono sette invece, e siamo alle ..Good news sicule, i milioni di euro chiesti dalla Procura contabile a Totò Cuffaro e all’attuale governatore Raffaele Lombardo, colpevoli secondo la Procura della Corte dei Conti di aver assunto con nomina fiduciaria (e stipendiato con i nostri soldi aggiungo io ) 20 ( v e n t i ) giornalisti nell’ufficio stampa della Presidenza della Regione.
Gli atti sono stati trasmessi alla Procura che ha aperto un fascicolo per abuso d’ufficio.
Di abuso di …. “sciocchezze clamorose”, secondo l’attuale governatore, si sarebbe invece macchiato il quotidiano francese Le Figaro, scrivendo dei lauti stipendi dei nostri funzionari regionali.
Ci auguriamo che il giornale francese, dopo la minacciata querela da parte di don Raffale, corregga il tiro con un altro articolo proprio sul ….numero dei giornalisti che lavorano per il presidente di turno della regione Sicilia, magari aggiungendo uno scoop sul motivo per cui ultimamente la madonna sembra essersi dimenticata del suo predecessore a Palazzo d’Orleans, il devoto Totò, tanto da consentire che venisse condannato anche in appello.


T.