sabato 2 aprile 2011

Fora da i ball

30 agosto 2010.

Il beduino libico pianta la sua tenda sul suolo romano, ricevuto con tutti gli onori dai nostri omuncoli al governo.

20 marzo 2011
Gli stessi omuncoli dichiarano guerra al beduino.
Nel mezzo le notti del …. postribolo di Arcore.
Due vicende apparentemente diverse in realtà legate da un sottile filo condutture: l’inesistenza della nostra classe politica ergo l’assoluta inconsistenza internazionale del nostro paese.
La Francia, da sola, dichiara guerra alla Libia, le elezioni sono alle porte e Sarkozy pensa bene di rispolverare la grandeur francese a spese del popolo libico.
I grandi si riuniscono in videoconferenza e lasciano a casa, giustamente, Ilvio. Quando ci sono interessi nazionali da tutelare e petrodollari da dividere non c’è posto per le “macchiette” travestite da capi di stato.
Mai il nostro paese era caduto così in basso.
La pilatesca indifferenza europea di fronte al dramma di Lampedusa è figlia delle notti di Arcore. Quelle che dovevano essere le vicende private di un anziano signore e delle sue escort diventano il tratto distintivo del nostro paese al di là delle Alpi.
Un esodo che riguarda tutta la vecchia europa diventa una faccenda italiana gestita con pressappochismo e superficialità imbarazzanti al pari delle dichiarazioni sul nucleare che hanno fatto seguito alla tragedia giapponese.
La verità è che gli omuncoli al governo vivono alla giornata, forti di una opinione pubblica narcotizzata dalle quotidiane dosi di reality, incapace di discernere la realtà dalle balle propinate dagli “scodinzolini” catodici che infestano l’etere.
Il parlamento è diventato il proscenio di un paese allo sbando, incapace d’indignarsi di fronte al vergognoso spettacolo di una classe politica che di fronte al dramma di “uomini, donne e bambini disperati” usa il vernacolo per dire pubblicamente di volerli “fora da i ball”.
Se avessero un minimo di dignità dovrebbero semplicemente vergognarsi.
Non ce l’hanno e noi siamo qui a scriverlo.

T.

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