lunedì 17 agosto 2009

Ci sono tanti tipi di..terremoti.

18/08/09

Mentre reclutava prostitute e ragazze immagine da portare alle feste di palazzo Grazioli e Villa Certosa, facendo la spola tra Bari, Roma, Cortina, Milano e le località di vacanza più esclusive, Tarantini avrebbe trovato il modo e il tempo di curare i propri affari. E questo nonostante abbia più volte assicurato di non aver più alcun ruolo nelle aziende di famiglia.


Queste poche righe comparse sul maggiore quotidiano italiano,che sintetizzano l’attività di uno degli amici del premier, avrebbero provocato un terremoto in qualsiasi paese normale.
In Italia, paese a rischio sismico, sono passate inosservate.
Sarà per questo che baffetto D’alema si dice tranquillo di fronte agli accertamenti patrimoniali disposti nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione degli appalti nella sanità pugliese.
Un po’ meno tranquillo Niki vendola, che ha sentito il bisogno di …”esternare” le sue preoccupazioni sulla gestione delle indagini da parte del pm.
Il timore è che non si tratti del solito magistrato comunista, se fosse vero sarebbe un dramma per le certezze del premier.
Intanto l’esecutivo, sotto l’abile regia del presidente più amato dagli italiani, ha stabilito il poco invidiabile record di dover ricorrere ad un decreto corretivo del …decreto anticrisi, leggasi legge finanziaria.
Sono gli inconvenienti della prassi ormai consolidata che vede il parlamento esautorato della sua funzione.
Si governa a colpi di decreti-legge, con un ricordo alla “fiducia” che non ha eguali nella storia repubblicana.
Non so se è esagerato parlare di dittatura, di certo non credo sia errato scrivere che siamo di fronte ad una evidente anomalia che investe la vita democratica di questo paese e le sue istituzioni.
Ma gli italiani sembrano non accorgersene, tutto va bene, tra qualche mese inizia il campionato di calcio ed avranno altro a cui pensare.
Intanto Ciancimino jr ha deciso di raccontare la sua verità sulle stragi del 92 e sul famoso papello ai magistrati di Caltanissetta che agli inizi del mese lo hanno ascoltato per quattro ore.
Che vi sia stata una trattativa tra lo stato, o meglio pezzi dello Stato” e Cosa Nostra, è cosa nota.
Il generale Mori ed il colonnello De Donno, non andavano di certo da don Vito Ciancimino per prendere il the delle 17 .
Ad onor del vero Ciancimino jr fu interrogato anche nel 2005, dall’allora procuratore aggiunto di Palermo Giuseppe Pignatone, che coordinava le indagini per conto del procuratore Pietro Grasso, sul materiale rinvenuto dai carabinieri a casa sua.
Tra le varie carte vi era anche un "Pezzo di foglio manoscritto contenente richiesta a Berlusconi perché metta a disposizione una rete televisiva".
Lo stesso foglio manoscritto ritrovato di recente dai pm palermitani che, però, all’epoca, non dovette apparire rilevante dal momento che nessuno chiese notizie al figlio di don Vito.
Fosse stato un post-it giallo magari avrebbe attirato l’attenzione.
Non so se Cincimino jr sia attendibile o meno, saranno i magistrati a dover fare questa valutazione, è il loro lavoro, una cosa comunque è innegabile:il figlio di don Vito con le sue dichiarazioni ha avuto il merito di stimolare i ricordi e la memoria di quanti si sono da sempre professati amici di Falcone e Borsellino.
La memoria a volte fa brutti scherzi.
Capita così che Violante, uno dei paladini dell’antimafia, solo dopo 17 anni ricorda di essere a conoscenza della trattativa tra stato e mafia sin da quando era presidente della commissione antimafia, a parlargliene fu il solito Mori, e decide di condividere questi suoi ricordi ed insignificanti dettagli con i magistrati che indagano sulle stragi.
Un tempismo stupefacente.
Succede infine che un altro degli amici di Falcone e Borsellino, Giuseppe Ayala, rilasci un intervista sostenendo di aver saputo che l’incontro tra Borsellino e l’on Mancino, vi era stato.
Il fatto poi che in altre occasioni Ayala, sentito dai magistrati, abbia negato il particolare dell’incontro tra il giudice e l’allora ministro dell’interno, credo rientri perfettamente nella casistica degli…scherzi della memoria.
Certo, di mezzo ci sono le strag,i ma si tratta di un dettaglio di poco conto in un paese in cui “ricordare” è difficile e la memoria è come quelle vecchie lampadine di una volta che si accendevano ad intermittenza …prima di fulminarsi.
Buonanotte Italia


T.

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