venerdì 6 agosto 2010

Succede ad agosto.

Finì. E’ finita.
La lunga luna di fiele tra “l’amato Ilvio” e Gianfrancuzzo è giunta al capolinea.
Stufo di essere trattato come un qualunque dipendente “dell’azienda Italia” Gianfrancuzzo ha detto basta,ha fatto la conta dei pretoriani rimasti ed è salito sull’Aventino.
Peccato non abbia avuto il coraggio di andare fino in fondo limitandosi ad astenersi sul voto di fiducia a Caliendo, in ogni caso lo scossone è stato forte, l’esecutivo ha avvertito il colpo, tanto che si parla di elezioni anticipate.
Gli italiani, quelli che non hanno spento i neuroni in favore di televendite e veline, sperano.
“Fini? Non conta nulla, vale 1,5 %,” ed ancora “sono solo 4 gatti”, queste le famose previsioni del “presidente veggente”. I gatti, tra deputati e senatori, sono 44 e c’è da giurare che la famosa filastrocca è stata il tormentone notturno di Ilvio&co.
Il busillibus a questo punto è vedere se si tratta o meno di una tempesta d’agosto, se, in altri termini, Gianfrancuzzo, che pure in questi mesi si è riempito la bocca con legalitè e honnêteté, si è davvero stancato di turarsi il naso di fronte alle continue porcate dell’esecutivo. Vedremo.
E l’opposizione vi starete chiedendo che fa? Quello che sa fare meglio: nulla.
Tra rivoli, correnti e torrentelli è il solito “tutti contro tutti”.
L’unica nota stonata di questo felice agosto è vedere le facce di gente come Casini, Rutelli e gli altri professionisti della poltrona brigare per avere un posto al sole.
L’impressione è quella delle iene che litigano per l’osso da spolpare.
Sedersi sulla riva del fiume ed aspettare che giunga settembre con……con i suoi venti di pioggia sembra l’unica cosa da fare.
T.

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