Visualizzazione post con etichetta mafia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mafia. Mostra tutti i post

domenica 27 giugno 2010

Il gioco delle tre carte.

A Catania , a fera o luni (alla fiera del lunedì), un tempo
mercatino dei catanesi oggi appannaggio dei cinesi, vi era un signore molto
distinto, indiscusso maestro nell’antico gioco delle tre carte e dei campanelli.
Con la collaborazione di alcuni complici ripuliva i tonti che pensavano di
aver indovinato la posizione di una delle tre carte, accarezzando il miraggio
d’intascare le 50.000 £ che sventolavano sotto il loro naso.
Un gioco di
abilità indubbiamente ma, al tempo stesso, una palese truffa: la carta infatti
veniva spostata all’ultimo secondo approfittando di un attimo di distrazione del
tonto.
In questi mesi ho avuto la sensazione che quel distinto signore si
sia trasferito a Palazzo Chigi e si diverta ogni santo giorno a prendere per i
fondelli i milioni di tonti che abitano lo stivale.
Ha affinato la tecnica,
sostituendo carte e campanelli con proclami televisivi, idioti incravattati,
trasformati in megafoni umani, direttori compiacenti e scodinzolanti, tuttologi
del nulla quotidiano; insomma una pletora di gentucola pronta a negare il
sorgere del sole pur di compiacere il loro imbonitore e svolgere diligentemente
il ruolo di complice nel gioco delle tre carte
Ed i tonti vi starete
chiedendo voi? Quelli sono sempre più ...frastornati e contenti.
Sottoposti
al quotidiano bombardamento mediatico che vuole l’Italia felice, la crisi una
invenzione dei soliti giornalisti di sinistra e la manovra finanziaria un
toccasana necessario, continuano a pensare…. di poter intascare le vecchie 50000
£
Il milione di connazionali scesi in piazza? I soliti operai comunisti
presi in affitto per l’occasione dalla CGIL
Palermo sommersa dai rifiuti? A
Napoli sono miracolosamente scomparsi.
Il servizio sul cioccolato andato in
onda su Rai 2 mentre gli aquilani protestavano? Siamo stanchi di questi
terremotati che non si accontentano di vivere nelle ville messe a disposizione
del premier
La manovra finanziaria? Necessaria, sennò ci finisce come la
Grecia.
Provo ad immaginare le risposte di chi ha votato quest’esecutivo e
mi rendo conto di non avere sufficiente fantasia.
Non riesco proprio ad
immaginare una persona di media intelligenza capace di rimanere indifferente di
fronte allo stillicidio quotidiano di porcate fatto in nome di questo o
qull’interesse degli italiani, ma palesemente finalizzate a tutelare il
tornaconto di una solo: il nostro beneamato conducator e la sua corte di nani e
ballerini.
Per cercare di giustificare la distruzione dell’unico vero
strumento utile per la lotta alla criminalità, si va in tv a fare la gara a chi
le spara più grosse: siamo tutti intercettati, occorre tutelare la privacy, e
giù cifre quasi sempre senza riscontro alcuno.
Bisogna evitare che qualcuno
possa registrare anche le proprie conversazioni, certi disdicevoli inconvenienti
occorsi al premier non devono assolutamente capitare ai suoi fedeli sudditi.
Ecco pronto quindi l’emendamento “D’Addario” che vieta, appunto, di
registrare anche le proprie conversazioni.
Il lavoratore che di fronte alle
proposte oscene del suo datore pensa di registrare il tutto magari per usarlo in
un aula di tribunale è avvertito.
Geniale.
Come la manovra finanziaria,
vera evoluzione governativa del famoso gioco delle tre carte.
Il trucco c’è
ma non si vede e questo basta agli idioti per illudersi di poter vincere.
Poco importa che a pagare saranno sempre i soliti noti, non significa nulla
se persino Formigoni, che comunista non è, ha avuto parole durissime sui tagli
previsti dalla finanziaria.
Il governo, come promesso, non metterà le mani
in tasca agli italiani.
Lo faranno regioni e comuni, ormai al collasso,
magari introducendo l’Imu, imposta municipale unica.
Pensate che il sindaco
di qualsiasi comune riuscirà a far capire ai propri concittadini che la colpa è
del federalismo fiscale e dei tagli voluti dal governo? Ne dubito.
Se così
non fosse non si spiega la ragione della mancata indignazione popolare per la
nomina di un nuovo ministro che costa agli italiani un milione di euro all’anno
per non fare….. nulla.
Brancher, già il nome, se si tolgono due consonanti,
dovrebbe far riflettere gli italiani, il giorno dopo la sua nomina ha avuto la
sgradita sorpresa di leggere le dichiarazioni di Bossi che non erano certo
d’incoraggiamento “C'è un solo ministro per il federalismo e sono io”.
Qual
è stato il primo pensiero del “ministro inesistente”? Avvalersi del legittimo
impedimento per non essere processato per ricettazione nel processo Antonveneta.
Doveva riorganizzare il ministero e quindi non aveva tempo per farsi
processare con un normale cittadino.
Gli è stato fatto notare, dal
Quirinale, che non c’era nessun ministero da organizzare essendo lui un ministro
senza portafogli.
Pronta la replica al Tg3 “indecente, non si è mai visto,
si vede che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prende con me”
Esilarante se non fosse, appunto, indecente.
Come la prestazione della
nostra nazionale uscita con infamia dal mondiale sudafricano caratterizzato
dalle vuvuzelas, trombette che riproducono il tipico ronzio delle zanzare con un
effetto talmente fastidioso da far dimenticare, anche se per pochi attimi, il
commento di Bagni che ha accompagnato le telecronache dei nostri “cavalieri
della vergogna”.
Per fortuna che è arrivata l’estate e si avvicinano le
ferie.
Ma anche per godere delle ferie occorre l’aiuto della dea bendata.
Prendete quella avvenente signora bionda, la quale, assunta nel mese di
giugno alla regione lazio sta trascorrendo le ferie (non maturate) in compagnia
del nostro presidente, anch’egli in ferie al ..G8, come non considerarla
fortunata?
A proposito della dea bendata, ho la sensazione che prediliga gli
uomini di governo più che la classe operaia, perché fino ad oggi non ho mai
sentito di un operaio che a sua insaputa ha ricevuto in regalo un appartamento
con vista colosseo.
C’è chi, però, pur essendo un uomo di governo, sebbene
solo della nostra amata isola, si è visto regalare uno scoop giornalistico che
lo vuole indagato per mafia e chi come Dell’Utri in questi giorni aspetta una
sentenza sempre per mafia.
Aspettiamo anche noi.
T.

martedì 23 marzo 2010

Correva l'anno...

18 marzo 2013.La fine del mondo profetizzata dai maya è solo un lontano e
sbiadito ricordo, come il film che la enfatizzava..Il 21 dicembre 2012 è stato
da tempo superato senza la prevista catastrofe.I maya si sono sbagliati.Lui
invece no.Il 18 marzo 2010 aveva predetto la sconfitta di mafia, ‘ndrangheta e
camorra in soli tre anni: (AGI) - Napoli, 18 mar. - "In tre anni sconfiggeremo
la mafia, la camorra e la 'ndrangheta'". Lo ha affermato Silvio Berlusconi in un
comizio a Napoli. "Lo Stato e' tornato ad essere lo Stato", dice il premier
ricordando i risultati del governo contro la criminalita'.A ricordare oggi alla
nazione le straordinarie doti divinatorie dell’attuale presidente della
Repubblica Berlusconi Silvio è il nuovo ministro dell’interno Matteo Messina
Denaro.Il capo del Viminale nella consueta rubrica quotidiana del Tg 1 di Emilio
Fede dedicata alla lotta all’immigrazione clandestina ha voluto rendere un
doveroso omaggio al presidente della Repubblica ricordando gli straordinari
successi conseguiti negli due anni sul fronte della criminalità organizzata con
la cattura di pericolosissimi latitanti come Antonio Di Pietro, Luigi De
Magistris, Michele Santoro, Marco Travaglio, solo per citarne alcuni.Il Ministro
dell’Interno nelle due ore del suo breve appuntamento quotidiano ha, inoltre,
più volte sottolineato come alla base di tali risultati vi sia la fondamentale
opera di revisione portata avanti con coraggio dall’attuale esecutivo-
presidenziale, capace di farsi interprete delle reali esigenze del paese ed in
grado finalmente di fare emergere la Verità dopo anni d’intollerabile
oscurantismo.Il ministro dell’interno ha continuato rivendicando con orgoglio la
riabilitazione di coloro che con le loro battaglie hanno scritto la storia di
questo paese riuscendo finalmente a svelare quello che è stato il più grande
inganno degli ultimi decenni: l’esistenza della mafiaBattaglie troppo a lungo
definite stragi da quanti con colpevole pessimismo e miopia si ostinavano a non
capire, a ricordare i Falcone, i Borsellino, i Livatino, taroccatori di
professione, occulti ingannatori delle menti e delle coscienze dell’ovitalico
popolo, oggi finalmente libero di ascoltare il Verbo mediaticoIl Ministro ha
ricordato con malcelata soddisfazione l’oceanica partecipazione virtual-popolare
alla Giornata dell’Amore che ha reso finalmente omaggio ai Senatori della Nuova
Repubblica: Riina, Provenzano, Santapaola, troppo a lungo derisi ed additati
come spietati mostri ed oggi finalmente riabilitati.Matteo Messina Denaro ,
infine, ha rassicurato i milioni di telespettatori facendo anche lui una piccola
profezia: entro il 31 dicembre di quest’anno saranno definitivamente sterminate
le ultime sacche di resistenza, l’alba del 2010 splenderà su un paese libero
finalmente dal cancro della magistratura.


T.

lunedì 14 dicembre 2009

A proposito di... minchiate.

http://www.youtube.com/watch?v=cfZ13mvOXjw
Il video di Genchi è in tema con il topic….minchiate.
Anzi, se devo essere sincero, più che minchiate mi sembrano palate di fango.
Tolti i primi 50 secondi siamo in presenza di tre minuti e rotti di minchiate colossali, con l’aggravante della provenienza …”qualificata” dall’essere l’autore delle suddette un funzionario di polizia.
Vediamole nel dettaglio.
Descrivere Nicchi come un perdente e perdippiù “posato” dopo l’arresto dei Lo Piccolo che volevano farlo fuori, significa, a mio modesto parere, sminuire in maniera consapevole il ruolo del “figlioccio” di Rotolo, il quale, proprio in seguito all’arresto dei Lo Piccolo era l’astro nascente della mafia palermitana.
Ma questo Genchi dovrebbe saperlo.
Mi vengono in mente le argute analisi di esperti di mafia pronti a definire Provenzano, all’indomani della sua cattura, un vecchietto che non contava nulla
Affermare, in merito all’arresto di Nicchi, “ … si trovava a pochi metri dal palazzo di giustizia, non si capisce se è stato catturato o se stava andando a costituirsi nella speranza di evitare la cattura”, significa, ancora una volta, sminuire in maniera consapevole, il valore di tale arresto ma, soprattutto, il lavoro ed i sacrifici di quanti si sono impegnati nella cattura del boss, nei confronti dei quali, lo ripeto, bisogna togliersi il cappello e sciacquarsi la bocca.
Si tratta degli stessi poliziotti ai quali va, nel primo minuto del video, l’apparente solidarietà del vice questore aggiunto in aspettativa Genchi.
Il fatto che Nicchi si trovasse a poche centinaia di metri dal palazzo di giustizia non vuol dire assolutamente nulla, è un dettaglio del tutto insignificante.
Il covo di Riina era a 2,8 km dal Tribunale.
Ma questo Genchi dovrebbe saperlo.
Ma la cosa più grave, che sinceramente mi fa girare i cabasisi, è sentire questa porcata “ con la sceneggiata dei poliziotti là che cantavano davanti alla Squadra Mobile, ed i veri poliziotti che hanno fatto la cattura e che hanno fatto quella indagine, si sono vergognati e se ne sono andati. E mi hanno telefonato, mi hanno detto stanno facendo uno schifo, qua sta succedendo uno schifo perché hanno organizzato una messa in scena davanti alla questura, portando le persone loro, con i pulman, per organizzare quell’apparente solidarietà alla Polizia”.
Ora, a parte che a cantare in strada non erano i poliziotti ma i ragazzi di Addiopizzo, evidentemente Genchi negli ultimi 15 anni è stato piuttosto distratto (probabilmente perché troppo impegnato nelle sue consulenze) tanto da ignorare che le scene di giubilo davanti alla Squadra Mobile di Palermo hanno da sempre accompagnato la cattura dei latitanti più pericolosi: da Brusca ad Aglieri a Vitale a Provenzano ai Lo Piccolo.
Probabilmente sbaglio ma la maglietta rossa sventolata da uno dei ragazzi della catturandi in segno di giubilo era una delle magliette di Addiopizzo.
Verrebbe da chiedere allora se anche questa è arrivata con i pulman che hanno accompagnato i manifestanti davanti agli uffici della questura.
A proposito di “gite organizzate”mi viene il sospetto che gli applausi dei cittadini di Calatafimi che hanno salutato l’arresto del boss ergastolano Raccuglia (evento questo, si badi bene, di grandissima importanza perché verificatosi non a Palermo ma in un paesino del trapanese) al pari dei festeggiamenti davanti alla Squadra Mobile ad opera dei ragazzi di Addiopizzo, http://www.fascioemartello.it/2009/11/16/v...ile-di-palermo/ siano stati organizzati dalla stessa agenzia di viaggi.
I risultati di queste videominchiate del vice questore non si sono fatti attendere: http://www.libero-news.it/adnkronos/view/239199
Complimenti.

T.

lunedì 7 dicembre 2009

Dal processo breve alle…. minchiate di Spatuzza.

E’ bastato un fuori onda per scatenare l’ira funesta del premier e dei suoi pretoriani, a farne le spese Gianfrancuzzo Fini, reo di aver detto ciò che molti italiani pensano del premier.
Ilvio, tra il serio ed il faceto, ha minacciato di trasferirsi a Panama.
Mi viene voglia di aprire su FB un gruppo a tema: “quelli che… sperano che il premier ci rimanga Panama”.
Ma Ilvio non andrà a Panama, ha troppe cose da sistemare in questo disastrato paese, iniziando ovviamente …dalla giustizia, un tema a lui particolarmente caro.
Ecco quindi l’idea fulminante.
Non potendo, almeno per il momento, abolire i tribunali e quei loschi figuri che pretendono di amministrare la giustizia in nome del popolo italiano, occorre comunque venire incontro alla sacrosanta esigenza degli italiani di avere dei processi brevi.
Il titolo “processo breve” è una scelta azzeccata, destinata a fare presa e degna di un grande esperto di comunicazione.
Ma si tratta, come direbbero a Napoli, di un pacco.
A parte i rilievi di incostituzionalità, lo scopo, neppure tanto celato, è quello di sistemare le annose vicende giudiziarie del “grande comunicatore” il quale, vistosi stoppare il lodo Alfano, ha pensato bene di passare al piano B, anche perché all’orizzonte si profilano le nubi di imbarazzanti dichiarazioni da parte di alcuni collaboratori di giustizia
Ma questo probabilmente agli italiani non interessa, ciò che importa è che il processo sia…breve.
Dunque, se entro due anni dal rinvio a giudizio non si giunge ad una sentenza si avrà l’estinzione del processo.
Come dire: scusate abbiamo scherzato, avanti un altro.
Gli strumenti per raggiungere tale obbiettivo poi, sono da …giustizia creativa.
Niente accorpamento degli uffici giudiziari, aumento del personale amministrativo, modifica della norma (art.13 c.2 D.L.vo 160\2006) che vieta l’assegnazione alle procure dei magistrati di prima nomina ecc., vale a dire di tutti quei provvedimenti che potrebbero dare un significativo apporto alla risoluzione del problema della lungaggine dei processi.
Provvedimenti che, se adottati, rischierebbero di risolvere il problema, e questo ovviamente non sarebbe tollerabile perché non funzionale alle esigenze del premier, meglio allora limitarsi a statuire sic et simpliciter che i processi devono durare al massimo due anni.
Che ci vuole? Bastano tre articoletti ed il problema è risolto.
Se domani volessimo risolvere il problema della fame nel mondo probabilmente ne basterebbe uno solo di articolo.
Se poi i magistrati, come ha sostenuto Gasparri, lavorassero di più la vittoria sarebbe certa.
Se lui sparasse meno cazzate, noi gliene saremmo eternamente grati.
Vederlo in video mi fa quasi lo stesso effetto di Capezzone ed eccita quella parte oscura di me che mi urla di fracassare la tv.
A proposito di cazzate, ammirevole il tentativo di Libero e de Il Giornale di rinvigorire il vernacolo siculo con l’uso del termine “minchiata” riferito alle dichiarazioni di Spatuzza.
Gaspare Spatuzza non è un “picciotto” qualunque, è “uomo del disonore” dal 1980.
Dopo l’arresto dei fratelli Graviano, verso i quali nutre una profonda venerazione, è stato capo mandamento di Brancaccio, si è auto accusato di circa 40 omicidi e, soprattutto, ha preso parte alle stragi del 92\93.
Insomma uno che …qualcosa la sa.
Da circa un anno collabora con diverse procure e in questi giorni ha fatto i nomi di Dell’Utri e Berlusconi.
Il primo, senatore della Repubblica italiana, è stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, il secondo è l’attuale presidente del consiglio che sta conducendo una lotta senza quartiere contro al mafia e per tale ragione, a suo dire, è stato tirato in ballo dal collaboratore di giustizia
Se non ci fossero dei morti a ricordarci la gravità della situazione verrebbe da sorridere per la superficialità con cui si pretendere di offendere l’intelligenza dell’italiano medio .
I brandelli di carne disseminati a Capaci, in via D’Amelio, a Firenze non si prestano però ad una analisi ironica della situazione.
Io non so se Spatuzza dica la verità, saranno i giudici, che sprovveduti non sono, ad accertarlo.
E’ compito loro.
Probabilmente l’11 dicembre, quando saranno sentiti i fratelli Graviano ne sapremo di più
La sensazione è che la mafia abbia presentato il conto e voglia incassare qualche cambiale.
L’atteggiamento dei fratelli di Brancaccio che non hanno sconfessato Spatuzza, lasciando trapelare la possibilità di una loro collaborazione, sembrerebbe confermare questa sensazione.
Ma è solo una sensazione.
Di certezze invece si può parlare nel ricordare le “minchiate”, queste si, che hanno accompagnato le dichiarazioni di Spatuzza.
Iniziamo dagli organi d’informazione di casa Berlusconi.
Il “Giornale” che parla delle “minchiate” di Spatuzza è lo stesso che qualche anno fa ebbe a definire il giudice Antonino Caponnetto, il padre del pool palermitano, ….Capoinetto.
Giudicate voi.
Feltri direttore di Libero proprio in questi giorni ha detto di essersi sbagliato su Boffo, costretto a dimettersi per le minchiate riportate dal suo quotidiano.
Non perdete tempo a giudicare, si tratta solo di due episodi che la dicono lunga su chi con le “minchiate” ha un rapporto particolarmente intenso.
Le dichiarazioni di Spatuzza ovviamente sono state “rigirate” ed arrangiate ad arte.
E qui le minchiate raggiungono l’apice rossiniano.
Si inizia con il dire che questo governo è stato tra i più impegnati nella lotta alla mafia.

E’ vero, ha modificato, rendendole più dure, alcune norme del 41 bis ma di contro ha:
1.intenzione di modificare le norme relative alle intercettazioni telefoniche, strumento principe nella lotta alla mafia;
2.approvato al senato un emendamento che potrebbe consentire ai mafiosi di riappropriarsi dei beni confiscati, accogliendo una delle richieste di Riina contenute nel famoso papello;
3. ha respinto al senato un emendamento per l'equiparazione dei benefici per i familiari delle vittime di mafia e del dovere a quelle del terrorismo;
4.tagliato i fondi per la sicurezza.
Per la prima volta nella storia repubblicana, 40.000 poliziotti, carabinieri e finanzieri hanno manifestato contro il governo scendendo in piazza;
Qualsiasi altro governo di un qualsiasi paese cd civile si sarebbe dimesso il giorno dopo la manifestazione.
Ovviamente le dichiarazioni di Spatuzza rappresentano una ghiotta occasione per “giustificare” alcune richieste che, diversamente, sembrerebbero quantomeno …strane.
Modifica della norma sul concorso esterno e, soprattutto, della legge che disciplina i collaboratori di giustizia.
L’ultima richiesta in tal senso è di Bossi Umberto che non ha perso tempo nel proporre tale modifica.
Si tratta dello stesso Umberto Bossi che nel 1998 rivolgeva all’attuale “compagno di merende” le famose 10 domande che, ovviamente, non hanno mai avuto risposta
http://www.youtube.com/watch?v=xBbDthMDUoc
Su la 7, qualche sera, Liguori, fa disquisiva sulla vicenda Musotto affermando, senza essere smentito, che i pentiti avevano rovinato l’ex presidente della provincia di Palermo.
Il buon Liguori ovviamente si è ben guardato dal ricordare che per gli stessi reati venne condannato il fratello di Musotto, accusato di aver messo a disposizione la propria villa per delle riunioni mafiose.
Del resto stiamo parlando di quello stesso giornalista (Liguori) che appreso del suicidio del magistrato Lombardini interrogato da Gian Carlo Caselli, pianificava come gettare montagne di fango sul procuratore di Palermo.
Campioni di giornalismo.
E tra i campioni ovviamente non poteva mancare lui, l’insetto.
Mentre scrivo va in onda Porta a Porta, ho visto qualche spezzone, giusto il tempo della pausa sigaretta.
Mi è bastato.
Campeggia la scritta “Appesi ad un killer pentito”.
Si ricostruisce la storia criminale di Spatuzza, in studio sono presenti il sen Dell’Utri, condannato a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa, al quale, con i soldi dei contribuenti italiani che pagano il canone, si da la possibilità di passare addirittura per vittima ed agnello sacrificale; Cicchitto del Pdl, secondo il quale il vero problema è la gestione che i giudici fanno dei pentiti; tale Orlando del PD che non sa che pesci pigliare e Sansonetti, il quale esordisce dicendo che secondo lui il 41 bis andrebbe abolito perché disumano.
Ovviamente non poteva mancare la citazione di Andreotti, assolto dalle accuse dei pentiti.
Che la Cassazione abbia poi certificato che Andreotti ha avuto rapporti, incontri e contatti con i boss di Cosa nostra, almeno fino alla primavera del 1980, sembra non interessare a nessuno.
La prescrizione in questo strano paese vale come assoluzione.
Semplicemente …vergogna.
Quella stessa vergogna che dovrebbe provare chi in questi giorni si è affannato a strumentalizzare in maniera meschina e ridicola l’arresto di Nicchi attribuendo all’esecutivo i meriti per la cattura del boss palermitano.
Ridicolo è il termine giusto, perché si tratta dello stesso governo che ha tagliato i fondi per lo straordinario agli uffici investigativi e deve ancora pagare ai ragazzi della Squadra Mobile di Palermo lo straordinario per la cattura dei Lo Piccolo.
Si tratta di personaggi che dovrebbero almeno sciacquarsi la bocca prima di arrogarsi meriti che spettano ad altri.
Buonanotte Italia
T.

lunedì 19 ottobre 2009

Fango.

Quello della montagna venuta giù a Giampileri.
30 morti che gridano vendetta.
Che non avranno mai, ovviamente, perché siamo in Italia.
Un paese dove una tragedia del genere diventa “una tragedia annunciata”.
Qualcuno mi spieghi che cazzo vuol dire.
Significa forse che dopo l’alluvione del 2007 non si è fatto nulla ed i soldi stanziati per mettere in sicurezza la montagna sono svaniti? Che vi è un sindaco che ammette candidamente che l’edificio ristrutturato in mezzo al fiume era regolare perché le carte erano apposto e non vuol sentir parlare di abusivismo?
Bene allora diamo anche l’annuncio che quasi 273 comuni siciliani sono classificati ad alto rischio alluvioni e frane già dal 2006, che a Messina c’è un intero quartiere , inquadrato dalle telecamere, che rischia di venire giù, così nella malaugurata ipotesi di altre vittime innocenti, potremmo sempre dire …era “una tragedia annunciata”.
Chiederei all’on. Nino Strano (quello della mortadella di Prodi) di ripresentare oggi la sua proposta di consentire nuove strutture all’interno della fascia di 150 metri dal mare, protetta dalla normativa regionale. Meglio aspettare l’estate, Ninuzzu, quando l’eco della tragedia sarà svanita.
Se si potesse comprare il dolore, se la morte avesse un prezzo, probabilmente basterebbero i 40 mln di euro promessi da Berlusconi e Lombardo. Ma non è così e i due dovrebbero spiegare per es. il motivo per cui nella finanziaria sono stati tagliati i fondi per il ministero dell’ambiente ed in Sicilia negli ultimi due anni non è stato approvato il Pai (Piano per l’assetto idrogeologico).
Noi quest'anno per la difesa del suolo abbiamo 50 milioni. Per il 2010 sapete quanto c'e'? Zero. Bisogna rendersi conto che la politica di tutela del territorio va fatta sempre, con finanziamenti continui e costanti".
A parlare è l’avvenente ministro Prestigiacomo alla quale verrebbe da chiedere “scusi ma lei sta al governo o si limita a villeggiare a Panarea”?
Altro fango, questa volta…istituzionale.
La Corte Costituzionale ha bocciato il lodo Alfano che avrebbe fatto del nostro premier il primo cittadino al di sopra della legge.
Non che non lo sia intendiamoci, perché lui si considera tale, solo che in questo caso avrebbe avuto il …bollino costituzionale.
Riassumendo: i giudici della suprema corte sono comunisti, fatta eccezione, ovviamente, per quelli che allietavano le cene del cavaliere; la sentenza della corte costituzionale è una sentenza politica; la costituzione verrà modificata.
Nulla di nuovo sotto il cielo dello stivale. Ma questa non è una novità.
Come non può essere considerata una novità la trattativa tra lo Stato e la mafia durante le stragi del 92.
Gli unici a non volerci credere sono quelli che in questa trattativa hanno avuto un ruolo.
Ciò che stupisce ed indigna, invece, è che Martelli e Liliana Ferraro, rispettivamente ex ministro e collega di Giovanni Falcone, hanno impiegato quasi 20 anni per ammettere l’esistenza della trattativa ed il fatto che Borsellino ne era a conoscenza.
Improvvisamente sembra che tutti abbiano riacquistato la memoria, da Violante fino a Grasso il superprocuratore che proprio in queste ore ha sostenuto in una intervista che la trattativa ha salvato la vita a molti ministri.
Vergogna.


T.

PS
Buonanotte,Italia.

venerdì 3 luglio 2009

Report-Catania.

19/03/09

Report ha acceso perr un giorno i riflettori su Catania.
verrebbe da dire che la trasmissione di Milena Gabanelli ha donato ai catanesi distratti la..luce dell’informazione, sia pure per una domenica.
A spegnerla la luce in interi quartieri ci aveva pensato il comune ormai al collasso.
Lo confesso, non ho visto per intero la trasmissione, ma credo di non peccare di eccessiva presunzione nell’affermare che non ha fatto vedere nulla che non si sapesse già.
Mi viene in mente la favola del …re nudo.
Questa città distratta tra una settimana avrà puntualmente dimenticato.
Tra qualche anno probabilmente gli amministratori andranno nuovamente a raccogliere le loro messi di voti nei soliti quartieri.
Il "palazzo di cemento" sarà sempre lì, con il suo ventre molle fatto di miseria (vera) e disperazione (autentica).
La chiesa probabilmente continuerà fare ciò che le riesce meglio: stare vicina, molto vicina, alle pecorelle smarrite.
La "famiglia" va salvaguardata
Verrà febbraio, le strade verranno asfaltate dalla cera dei devoti e pazienza se tra di loro ci sarà qualche mafioso, del resto stanno ovunque ai piani alti perché scandalizzarsi se indossano il saio?
L’uomo del ponte riprenderà la sua quotidiana battaglia per dare una mano alle imprese del suo datore di lavoro cercando di convincere i catanesi dell’importanza strategica di tale opera.
E noi saremo ancora qui a …parlare di loro.
Ho un'unica speranza: vedere sempre più spesso tappezzata questa città con gli adesivi dei ragazzi di Addiopizzo, gli stessi inquadrati durante la festa di Sant’Agata.
Allora, probabilmente…. verrà maggio e poi luglio e saranno i mesi del ricordo, quello vero, della memoria, quella vissuta.


T.

PS Buonanotte,Trinacria.