domenica 12 luglio 2009

Ma noi siamo ottimisti.

11/07/09

E’ stata la settimana del G8.
Gli occhi del mondo erano puntati sui cd “grandi della terra” che si sono prodigati in sorrisi, pacche sulla spalla e promesse di aiuti ai paesi del terzo mondo.
Lo avevano fatto anche nel 2005 a Gleneagles, allora erano solo 7.
Peccato che solo Usa Canada,Giappone,Germania abbiano tenuto fede alle promesse fatte mentre la Francia e il nostro paese le hanno sostanzialmente disattese con pensanti tagli alla cooperazione.
Ma noi siamo ottimisti, siamo sicuri che, spenti i riflettori, il nostro paese manterrà le promesse specie sul sostegno al Fondo speciale per l’accesso al cibo proposto dagli Usa.
Intanto registriamo il pensionamento del G8, la prossima riunione avrà il nuovo marchio G14, si spera che non occorrerà mettere all’asta il simbolo firmato dai grandi della terra e devolvere il ricavato ai terremotati come è stato fatto in questa occasione.
Diciamolo,anzi scriviamolo serenamente, sommessamente, teneramente, l’organizzazione del vertice è stata impeccabile ed il nostro Ilvio ha giustamente incassato i complimenti dei suoi colleghi.
Una importante boccata d’ossigeno dopo le precedenti e tribolate vicende che lo avevano visto protagonista.
Forse ha finalmente capito che fare il buffone non giova al nostro paese e poco importa se mantenendo un basso profilo ha sconfessato quanto dichiarato nel corso della famosa intervista-monologo rilasciata durante la trasmissione dell’insetto nazionale.
Gli italiani gli sono comunque grati per questa auspicata inversione di tendenza.
Invertisse anche la rotta sul DDL sicurezza, grideremmo al miracolo.
L’opposizione, o meglio il PD, intanto non trova di meglio da fare che darsi al cannibalismo.
Si avvicina il congresso e ogni occasione è buona per occupare il palco mediatico.
A farne le spese, per il momento, è stato Ignazio Marino, medico-candidato alle primarie, il quale, commentando l’arresto del presunto violentatore seriale ha avuto l’infelice idea di usare l’espressione “questione morale”, chiedendosi come mai il bruto, che aveva dei precedenti specifici, era il coordinatore di un circolo del PD della capitale.
Apriti cielo, Franceschini, Bersani, Bindi e Serracchiani si sono catapultati a dettare le loro sdegnate risposte alle agenzie.
Non oso immaginare cosa potrebbe succedere se uno di questi giorni Marino decidesse di chiedere come è possibile che un senatore della Repubblica candidato ed eletto tra le file del PD, tale Crisafulli Mirello da Enna, possa aver tranquillamente discusso di appalti con Bevilacqua Raffaele, boss ennese attualmente al fresco.
La “questione morale” nel PD non esiste per assioma, non potendo,almeno per il momento, essere disconosciuta per decreto.
Ma noi siamo ottimisti.

T.

PS Buonanotte,Italia.

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