venerdì 3 luglio 2009

La.. terra dei cachi.

03/07/09

A vederlo sembra un simpatico vecchietto.
Non lo è.
Ha ridotto sul lastrico miglia di famiglie, dando inizio alla grande recessione made in USA.
Lui è Bernard Madoff e può ritenersi sfortunato…di essere nato in America.
Se fosse un nostro compatriota probabilmente si godrebbe il gruzzoletto senza tanti patemi d’animo, come hanno fatto quelle simpatiche canaglie di Cragnotti e Tanzi.
Migliaia di famiglie ridotte sul lastrico mentre i nostri due eroi se la spassano tranquillamente.
In questi casi verrebbe un po’ difficile guardare agli Usa come ad un esempio da seguire.
Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere e resterà in carcere per il resto dei suoi giorni, da noi in galera ci vanno solo i disperati, mafiosi e bancarottieri infatti sono specie protette.
Lo saranno ancor di più con l’entrata in vigore delle nuove norme sulle intercettazioni telefoniche, la cui paternità è reclamata a gran voce da Ilvio.
Non che ci fossero dei dubbi al riguardo, ma meglio non rischiare e sottolineare la paternità dell’ennesima porcata a beneficio dei più distratti., che sono tanti nel nostro paese, forse troppi.
Porcata sulla quale, manco a dirlo, è stata posta dall’esecutivo la fiducia.
Ma il tema era troppo scottante e caro al premier per rischiare il probabile fuoco dei franchi tiratori sempre in agguato, magari animati da residuali rimasugli di coscienza.
E mentre il procuratore generale della Corte di Appello sostiene che la corruzione nella PA è una tassa occulta da 60 miliardi di euro, notizia che, in un paese come il nostro, ha vita eguale a quella di una farfalla, un altro giudice, questa volta della Corte Costituzionale, va tranquillamente a cena con Ilvio ed i suoi fidi, senza che tale gravissima circostanza provochi il minimo imbarazzo.
Al contrario, l’esimio giudice Manzella di fronte a qualche timida protesta ha sentito l’esigenza di sottolineare con una lettera ai giornali che lui continuerà ad invitare a cena Ilvio.
Manzella alla famosa cena carbonara era in compagnia di un altro giudice della Corte Costituzionale, tale Paolo Maria Napoletano, ex capo di gabinetto di Fini, il quale, ha dichiarato “è chiaro che un giudice di Tribunale non può andare a cena, pranzo o colazione con persone che deve giudicare. Ma in questo caso è diverso: noi - sottolinea - non giudichiamo mica il presidente del Consiglio dei ministri, noi giudichiamo sulle leggi».Come dire che il 6 ottobre quando la Corte Costituzionale dovrà decidere sul cd lodo Alfano, c’è da stare assolutamente tranquilli, loro giudicano sulle leggi.
Il fatto che lo facciano a cena, discutendone allegramente con chi rivendica la paternità di tali leggi è assolutamente irrilevante, anzi del tutto normale, in un paese come il nostro.
Il paese dell'immunità giudiziaria e morale
Il paese dei cachi
Buonanotte Italia


T.

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